In questo articolo tratteremo le fasi di socializzazione del cane, poiché, partendo dal fatto che esiste una filogenesi (storia di specie) e una ontogenesi (storia personale del soggetto), è vero che cani si nasce ma è necessario anche permettere al soggetto di strutturare e non trascurare le fasi in cui questo si possa riconoscere “cane” nel gruppo dei conspecifici.

Partiamo dal presupposto che gli studi dimostrano che già nella fase prenatale i cuccioli all’interno della pancia della mamma riconoscono gli stimoli che prova la madre, il feto sviluppa l’apparato tattile e interagisce già con l’ambiente ricevendo informazioni, le manipolazioni dovrebbero essere sempre corrette e non invasive e l’ambiente in cui vive la mamma non deve essere stressante per non fare vivere anche ai cuccioli degli stati di disagio ancor prima della nascita. Una madre stressata dall’ambiente, dalle interazioni non adeguate, o ansiosa, avrà violente contrazioni uterine che si ripercuoteranno sulla futura capacità di adattamento all’ambiente del cucciolo, allo stesso modo una madre che vive con serenità la sua gravidanza trasmetterà informazioni piacevoli ai cuccioli che saranno di base più facilitati nell’affrontare il mondo, avranno un comportamento esplorativo più ricco e meno chiuso e minore reattività allo stress.

Dal momento della nascita fino ai tre-quattro mesi la mamma prende il compito di base sicura per i soggetti della cucciolata e inizia il suo paziente compito educativo. Nelle prime due settimane i cuccioli sono sordi e ciechi e la mamma deve guidarli anche nel momento delle deiezioni attraverso leccamenti. Dalla terza settimana in poi i cuccioli iniziano a vedere e sentire e sperimentare i primi vocalizzi. È da quel momento che inizia la fase dell’attaccamento a cui poi seguirà la fase del distacco. Perché questi momenti siano vissuti con serenità dai soggetti della cucciolata è indispensabile che la madre sia competente nel suo ruolo, non sia eccessivamente morbosa né troppo sfuggente. Cuccioli che non hanno avuto la possibilità di stare con la mamma (privati materni) o che hanno trascorso con lei meno di due-tre mesi (deprivati materni) svilupperanno in futuro delle problematiche che possono corrispondere a iperattività, poca capacità comunicative e sociali o insicurezza. In questa fase ha inizio anche il comportamento esplorativo che si manifesta in modo orbitale intorno alla madre in situazioni di normalità e sicurezza e a stella con la madre come punto centrale in situazioni nuove e davanti a stimoli lievemente preoccupanti.

Crescendo il cucciolo terrà l’esplorazione orbitale fino al momento del distacco, fase in cui questo filo invisibile che lo lega alla madre si spezzerà. In questa fase è importante garantire un giusto ritmo sonno-veglia perché durante la fase REM il cervello rielabora le esperienze vissute. La madre ha un ruolo fondamentale (per questo una buona mamma dovrebbe essere equilibrata e coerente), dovrebbe essere in grado di favorire i processi esplorativi del cucciolo ma esserci quando il piccolo ne ha bisogno ed avere capacità educativa. La base sicura secondaria che sarà il proprietario dai 2-3 mesi del cucciolo dovrà continuare questo ruolo in maniera adeguata per la corretta formazione caratteriale e di competenze del cucciolo, fondamentale fino ai 6-7 mesi. Senza la presenza di una competente base sicura primaria (madre del cucciolo) e una buona base sicura secondaria (proprietario che si evolve da base sicura a referente) sarà meno sereno il momento del distacco dal contesto materno e del percorso evolutivo del soggetto da cucciolo ad adulto e potrebbero esserci degli squilibri a livello di assetto emozionale.

Nelle fasi di crescita di un cucciolo abbiamo dei periodi sensibili che definiscono momenti importanti per lo sviluppo del carattere del cane:

– la socializzazione primaria: corrispondente ai primi sessanta giorni
– la socializzazione secondaria: dai sessanta giorni ai sei mesi

La socializzazione primaria si basa sul riconoscimento specie-specifico (appartenenti alla stessa specie cane), ovvero sul fatto che cane in parte ci si nasce e in parte ci si diventa attraverso le esperienze sociali con altri cani, mentre quella secondaria si basa sulla socializzazione con gli eterospecifici (appartenenti a specie diverse). La mamma mette le prime regole, il cucciolo impara per imitazione. Queste regole hanno a che fare con la gestione della frustrazione (non sempre si può fare quello che si vuole), l’apprendimento della rassegnazione, l’appagamento al termine di un’azione, l’empatia, la comunicazione ritualizzata e il controllo del morso, i modelli sociali e ambientali.

La mamma è la prima maestra di socialità, deve disciplinare l’esplosiva vitalità del cucciolo. Nella cucciolata il soggetto interagendo con i fratelli si riconosce cane e impara gli stili più importanti di relazione con i conspecifici, la comunicazione, conosce cosa significa l’ingaggio e l’interazione agonistica. Il cucciolo in questa fase importantissima della socializzazione primaria apprende uno stile interattivo adeguato, a ritualizzare un comportamento e a leggere il proprio conspecifico sempre sotto gli occhi attenti della mamma che, se necessario, frenerà alcuni atteggiamenti e ne guiderà degli altri.

Il paziente lavoro di socializzazione primaria svolto dalla mamma non deve essere interrotto nel momento in cui il cucciolo va in adozione, ma va anzi incentivato lungo tutta l’età evolutiva del cane (i primi due anni), attraverso attività che possono essere puppy class o classi di socializzazione svolte in sicurezza e seguite da un educatore affinché l’apprendimento delle dinamiche sociali non si interrompa e il soggetto possa avere in futuro una buona comunicazione con i conspecifici.

 

Immagine di copertina e immagini di testo: Centro Cinofilo Yagolandia

Stephania Giacobone
Nasce nel 1987 a Ginevra. Passa i primi anni della sua vita a Courmayeur, Valle d’Aosta con i suoi primi due cani: Holly, un barboncino e Maurice, un boxer. Dopo gli studi universitari umanistici e teatrali a Torino e un master biennale di scrittura alla Scuola Holden, torna a vivere in Valle d’Aosta, con il suo cane, un Amstaff di nome Yannick. Inizia a collaborare a tempo pieno con Laurent Pellu nel loro Centro Cinofilo Yagolandia dal settembre 2014. Frequenta il Corso per Operatori di Zooantropologia Didattica SIUA. A febbraio 2017 entra a far parte della sua vita il suo secondo cane, Maya, una meticcia mix Amstaff/Cane Corso. Conclude il Corso Educatori Cinofili SIUA nel novembre 2016 e un anno dopo inizia il Corso Istruttori Cinofili SIUA. Quotidianamente divide il tempo fra le sue due passioni/lavori: la cinofilia e la scrittura.

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